Perché collezionare trenini? Tutto sul mondo del ferromodellismo

Perché collezionare trenini? Per avvicinarsi ad una passione ricca d’arte, cultura e storia. Il modellismo ferroviario nasconde dentro di sé anime diverse, sfaccettature e segreti, spesso ancora sconosciuti, capaci di sorprendere anche i più appassionati in materia.

L’obiettivo di questo approfondimento sarà stupirvi… salite a bordo, si parte!

Treni elettrici e modellismo: tutto ciò che ancora non sai

Parlando della community di fedeli al ferromodellismo, troviamo molti nomi estremamente noti a riempire le pagine della storia di questo hobby.

Il presidente Giovanni Gronchi, per esempio, oltre a collezionare modellini di treni con estrema passione ed attenzione, occupò una stanza del Quirinale con un plastico ferromodellistico. Di lui si conservano ancora alcune preziose immagini presenti in un documentario Luce del 1961 in cui viene ripreso intento a giocare insieme al figlio Mario con due trenini a tre rotaie a tema americano. In un frammento specifico della pellicola (al minuto 6.51) si vede transitare un FP7: con tutta probabilità una miniatura appartenente alla compagnia ferroviaria Pennsylvania RailRoad.

Ma Gronchi non fu affatto l’unico politico appassionato di modellismo ferroviario: all’estero troviamo nomi come Wiston Churchill e Ronald Reagan, mentre rimanendo in Italia, spostandoci sullo scenario sportivo, come non citare il campione di Formula Uno Riccardo Patrese famoso in quest’ambito per la passione sfrenata nel collezionare modellini ferroviari.

Tra i ferromodellisti più celebri nel panorama musicale, troviamo poi Rod Stewart e Frank Sinatra. Di quest’ultimo si racconta che spesso, mentre i giornalisti lo dicevano in città a divertirsi e folleggiare, lui se ne stesse sereno a giocare con i suoi modellini a casa, dove conservava un grande plastico, accompagnato da una bottiglia di Jack Daniels.

Spostandosi poi all’interno dell’universo televisivo e cinematografico, molti sono i rimandi al ferromodellismo che sono per anni sfuggiti agli spettatori non troppo attenti.

Nel film Ritorno al Futuro III (1990), il Dottor Brown costruì un modellino elettrico non in scala per mostrare a Marty il suo esperimento di viaggio nel futuro nel 1885; anche in Hinterland (Stagione 1, Episodio 4, The Girl in the Water) si può notare un chiaro richiamo al modellismo ferroviario. Vediamo infatti in quest’episodio come un personaggio semirecluso, che vive e lavora in una stazione ferroviaria, costruisca e si prenda cura di un plastico ferromodellistico: sarà questo richiamo a svelare all’interno della storia la famigliarità dello stesso Tom Mathias, investigatore protagonista della serie televisiva, con questo hobby.

Per concludere questa serie di curiosità che forse ancora non conoscevate, non possiamo tralasciare I Soprano in cui Bobby Baccalieri è appassionato di modellismo ferroviario tanto da indossare un cappello da macchinista mentre gioca con i suoi modellini in garage, così come succede nei Simpsons, in cui il Reverendo Tim passa tutto il suo tempo (quando non si trova in vesti religiose) in compagnia di un’ampia collezione di trenini vestendo un’uniforme a tema.

Perché collezionare trenini elettrici

I motivi per cui collezionare trenini elettrici non sono pochi e possono essere molto diversi tra loro.

Primo tra tutti l’immensa e incondizionata passione per i treni, le ferrovie, le rotaie e tutto ciò che ruota intorno a questo magico mondo.

Ma questa è solo l’inizio!

Alla base del ferromodellismo, troviamo sicuramente un occhio attento alla tecnologia, all’ambiente e ai materiali che compongono i plastici e le miniature.

Numerose sono poi le community legate a questa passione, a partire dalla FIMF, che possono rappresentare un’opportunità di condivisione tra appassionati, portando spesso molte persone ad avvicinarsi sempre di più al mondo del modellismo di treni.

Un altro motore di questa passione è la voglia di non smettere mai di imparare, mettendosi in gioco con competenze pratiche e non solo: tuffandosi in un universo ricco di storia e cultura, in cui guardare al passato rimanendo al passo con i tempi.

Se sei un appassionato alle prime armi o sei curioso di come iniziare un percorso da ferromodellista scopri come fare leggendo il nostro articolo Come iniziare con il modellismo ferroviario?

Modellismo ferroviario e plastici: i must per gli appassionati

Il modellismo ferroviario è una delle passioni più strutturate e avvincenti sviluppatasi intorno alla fedele riproduzione in scala della realtà.

La scelta del tipo di ambientazione è sicuramente fondamentale per il realismo del nostro plastico. È importante evitare elementi improbabili come montagne molto alte dai fianchi ripidissimi che si distanziano dalla realtà, cercando invece di riprodurre l’idea di una linea ferroviaria che si adatti al paesaggio, inserendo dettagli come curve secche (se necessarie) solo in contesti mascherati, come all’interno di un passaggio in galleria.

Dopo aver selezionato l’ambientazione, un must imprescindibile è sicuramente la scelta e l’introduzione di personaggi realistici.

Sebbene l’opzione più economica continui a preferire l’acquisto di statue non colorate da personalizzare, non sempre questa può essere la soluzione migliore: è bene infatti esercitarsi a lungo prima di inserire personaggi colorati a mano, per essere certi che risultino realistici e coerenti.

Le figure umane presenti nel plastico dovranno inoltre avere delle posizioni specifiche, tra cui fondamentale per la resa del lavoro finale sarà il loro posizionamento a bordo treno, in particolare all’interno delle locomotive.

Esistono poi dettagli capaci di rendere il vostro lavoro estremamente realistico: parliamo per esempio dell’effetto fumo, ormai realizzabile senza il rischio di lasciare residui sui modellini e perciò essenziale per ottenere un plastico ferromodellistico di tutto rispetto.

Come sappiamo, i treni a vapore avevano un caratteristico sbuffo di fumo, ma come riprodurlo? All’interno del corpo della locomotiva viene posta una piccola camera di resistenza alimentata elettricamente. Attraverso il fumaiolo si introducono delle gocce di un olio specifico che, a contatto con la resistenza, evapora, creando un effetto sbalorditivo.

È possibile ricreare questa magia anche con un plastico ferroviario analogico? Quali sono le differenze rispetto all’alternativa digitale?

L’inserimento del vapore è una soluzione che può facilmente essere inserita sia in plastici analogici che digitali, con la differenza che nelle locomotive dotate di decoder digitale si otterranno degli sbuffi realistici capaci di generare vapore anche da fermi, nei modellini analogici, al contrario, nel momento in cui il convoglio sarà fermato cesserà anche l’emissione di fumo, in quanto la resistenza non sarà più alimentata.

Questi sono solo alcuni dei punti che un buon ferromodellista dovrebbe conoscere e saper utilizzare nel suo lavoro per renderlo unico e realistico, senza mai dimenticare l’unico must indispensabile per svolgere in modo corretto questo meraviglioso hobby: la passione.