Il team di HZERO

l team di HZERO è composto, oltre che dal suo fondatore e curatore, da diverse figure, tecniche o creative, mosse da infinita passione e dedizione. Il team si è occupato di lavori di ideazione, costruzione e gestione del plastico.

Marco Baldi

Collabora al Plastico San Giuliano dal 5 maggio 2005 come paesaggista curando l’ideazione e la progettazione degli scenari naturali e urbani.

Fino al 2016 ha lavorato come agente di commercio. Poi nei primi anni Ottanta co-fonda insieme a Sergio Ferrari un gruppo di ferromodellismo chiamato GMFF (Gruppo Modellisti Ferroviari Fiorentini e Amici della Ferrovia) con sede all’ex Stazione Leopolda, Firenze. La nascita del Gruppo viene comunicata con una lettera promozionale consegnata a tutti i negozi di modellismo della città per essere distribuita ai clienti.

«Il mio primo trenino fu l’ovale V200 Märklin. Mio padre me lo comprò a La casa dei balocchi, il negozio di giocattoli che si trovava in via del Proconsolo, Firenze. Ci giocavo assemblando giornali e scatole da scarpe che diventavano montagne e tunnel per il passaggio dei trenini».

Carlo Brandolini D’Adda

Per molti anni ufficiale della Marina Militare ed ingegnere elettronico, da sempre appassionato di modelli ferroviari, a un ricevimento incontra l'amico Giuseppe Paternò di San Giuliano a cui racconta di aver smontato il suo plastico e che lo informa di aver dovuto fare lo stesso con il suo. Nel 2001 concordano di costruirne uno insieme coinvolgendo anche Vito D’Amico, dando così avvio al plastico San Giuliano.

«Amo i treni Märklin da sempre. Ricordo quando ero piccolo e la governante li montava insieme a me. Ho continuato a giocarci e a collezionarli per tutta la vita».

Beppe Innocenti

Collabora al Plastico San Giuliano dal 5 maggio 2005 riproducendo scenari naturali reali in miniatura. Durante gli anni ha realizzato prototipi di rocce creando stampi con gomme siliconiche e lattici naturali nelle quali vengono colate miscele di gessi per la realizzazione delle stesse rocce successivamente colorate. Con l'utilizzo delle resine bicomponenti ha inoltre realizzato il mare, i laghi e i fiumi del plastico.

È stato socio e proprietario del negozio “Il modellismo” dedicato alla vendita di articoli di modellismo a Prato. Ha realizzato vari diorami e plastici e in particolare è stato co-autore di quello del Circolo DLF di Prato che riproduce la tratta ferroviaria Vaiano-Vernio della direttissima Firenze-Bologna in scala 1:87.

«Ho studiato le tecniche base leggendo la rivista americana Model Railroader che comprai per la prima volta da ragazzo all’edicola a fianco della Misericordia in piazza Duomo a Firenze. Il mio primo trenino fu un Rivarossi, regalato a 10-12 anni per la Befana, ma la manualità l’ho sviluppata in terza elementare quando iniziai a usare l’archetto da traforo per dei laboratori di falegnameria a scuola».

Giuseppe Mutolo

Per il Plastico San Giuliano ha realizzato ponti, viadotti, muraglioni, imbocchi di gallerie, piccoli natanti, le navi da carico e alcuni fabbricati tra cui il Museo e il Castello del Cinquecento. Tutte le opere edili sono dedotte da immagini e disegni di opere pre-esistenti poi riprodotte nella scala 1:87. La monumentale diga del plastico è ispirata a quella del Brasimone e si compone di una struttura in legno compensato rivestita in gesso e poi incisa a punteruolo.

Ha lavorato come geometra della "Direzione Lavori" della Società Progettazioni Edili Autostradali SPEA Engineering S.p.A. nei lavori delle autostrade italiane (gruppo IRI).

Nel ‘75 si trasferisce a Genova dove viene contattato dall’editore e pubblicista Italo Briano per scrivere sulla rivista di ferromodellismo Italmodel Ferrovie (1951-1974), poi titolata I Treni Oggi (1980-1993), attualmente nota come I Treni.

Ha collaborato alla creazione del plastico del Circolo DLF di Prato che riproduce tratti della Direttissima Bologna -Prato.

«Tra il '46 e il '47 giocavo sui vagoni merci fermi allo scalo della stazione di Pisa San Rossore con un amico figlio di un ferroviere. Ci divertivamo a frenare i vagoni e una volta caddi in malo modo dalla cabina del frenatore. Credo che questo incidente abbia dato il via alla mia passione come modellista ferroviario».

Edoardo Pennacchio

Ha lavorato come metalmeccanico fino al 2008. Attraverso la moglie che collaborava con Giuseppe Paternò di San Giuliano, viene contattato a seguito del pensionamento per essere coinvolto nella creazione del Plastico San Giuliano come responsabile della costruzione della linea aerea ferroviaria.

«Ricordo il mio primo plastico. Quando mio fratello maggiore aveva 15-16 anni lo portò a casa. Era della Märklin e lo comprò con i suoi primi guadagni. Ci divertivamo a creare i tragitti dei treni facendoli andare prima a destra e poi a sinistra. Quello del modellismo è un hobby dispendioso che ho potuto continuare a coltivare solo con il mio coinvolgimento al Plastico San Giuliano. Sono molto orgoglioso di aver contribuito in piccola parte alla realizzazione di questa grande impresa».

Alberto Pero Proietti

Dal 1965 al 2014 lavora come operatore cinematografico e impiantista di cinema di proiezione ed audio. Dal 2015 si dedica al Plastico San Giuliano studiando l’impianto di circolazione di sistema a 3 rotaie Märklin in collaborazione con l’ingegnere Gino Guerrini.

«Il modellismo è una passione che si acquisisce da piccoli. Quando ero bambino e cadevano le bombe su Firenze, io stavo a fissare i treni che giravano nella vetrina del negozio di modellismo Duilio 48 in via del corso, Firenze».